Ciao Pinocchio, probabilmente mi sfugge qualcosa. Partiamo dal tuo esempio:
hai un VG da 100 GB e vuoi allargarlo di altri 50 GB
per prima cosa:
pvcreate "partizione da 50GB"
quindi uso vgextend : vgextend allows you to add one or more initialized physical volumes ( see pvcreate(

) to an existing volume group to extend it in size.
vgextend "vg esistente" "partzione da 50 gb"
una volta fatto questo decido di estendere il logical volume che ha / con lvextend
"lvextend -L +54 /dev/vg01/lvol10 /dev/sdk3" tries to extend the size of that logical volume by 54MB on physical volume /dev/sdk3. This is only possible if /dev/sdk3 is a member of volume group vg01 and there are enough free physical extents in it.
fatto questo uso resize2fs
The resize2fs program will resize ext2 or ext3 file systems. It can be used to enlarge or shrink an unmounted file system located on device. If the filesystem is mounted, it can be used to expand the size of the mounted filesystem, assuming the kernel supports on-line resizing. (As of this writing, the Linux 2.6 kernel supports on-line resize for filesystems mounted using ext3 only.).
I vg vengono usati per rendere gli archivi informatici dinamici rispetto al ridimensionamento oltre che alle politiche di backup e replica.
Per quanto riguarda poi il discorso dei vari phisical volume non è una mia teoria ma la tecnologia che attualmente usa HP, EMC ed altri per erogare LUN su SAN che vanno popolare volume group realizzati con LVM o Veritas Volume Manager. Questa metodologia consente di aumentare la ridondanza e la velocità consentendo di lavorare su più meccaniche parallelamente.
Per tutto il resto quando creo una struttura ex-novo o ne modico una esistente faccio riferimento sempre ad un documento di progetto e ad un piccolo schema architetturale con tutte le informazioni che servono a gestire quel sistema, questo a causa della sindrome del TRAM.
Ciao e buon lavoro.